Forte di una solida rete internazionale, frutto di un dialogo costante con alcune realtà e istituti di cultura europea presenti nella città, e dell’esperienza di un comitato scientifico formato da professioniste campane attive in campo cinematografico e specializzate nella realizzazione di eventi di promozione, la rassegna stimola il pubblico ad assumere un punto di vista più ampio, analitico, alternativo, inclusivo sulla cinematografia contemporanea, sensibilizzando l’attenzione in particolar modo sulla creatività e l’imprenditoria femminile che ancora oggi stentano a trovare il giusto riconoscimento e valore. La rassegna intende presentare una rosa di film importanti ma non adeguatamente valorizzati in Italia, o che non sono riusciti a raggiungere il nostro pubblico, attraverso un intervento di diffusione costruito ad hoc, restituendo al pubblico la magia dell’incontro in un luogo topico per la diffusione cinematografica: la sala. Sono sempre più numerose le pellicole dirette da autrici, spesso premiate nei maggiori festival internazionali, a testimoniare non solo il talento e la creatività al femminile, ma anche il riconoscimento del valore di queste opere nel panorama autoriale mondiale. Se si tiene conto che in termini generali il cinema prodotto e realizzato da donne è di gran lunga inferiore a quello realizzato da uomini (in Italia parliamo del 12% rispetto al totale, in Francia ed in altri paesi europei la produzione al femminile non supera il 25%), tale dato risulta ancor più significativo. In particolar modo poi risulta evidente uno straordinario denominatore comune nelle opere di matrice femminile: un approccio registico ispirato alla naturalezza, verità di narrazione, empatia con gli attori e le attrici e una scrittura particolarmente sensibile alla sfera delle emozioni. Il risultato è una delicatezza del racconto, un modo diverso di guardare i personaggi e di condurre la narrazione con tratti quasi sconosciuti al grande pubblico. A questa forza artistica, ormai riconosciuta tra gli addetti ai lavori, non corrisponde una adeguata ed effettiva distribuzione al pubblico delle opere girate da autrici – problema che affligge le opere autoriali ed europee più in generale – e che nell’anno della pandemia ha creato una frattura tra cinema e pubblico che con grande sforzo dovrà essere colmata, anche favorendo misure di diffusione più specifiche.