Costa D'Angolo

Paese: Italia
Lingua: Italiano

Anno: 2014
Durata: 23′

Regia: Elisa Flaminia Inno
Fotografia: Elisa Flaminia Inno

Montaggio: Enrica Gatto

Musiche: Nando Citarella

Produzione: 15 06 Film, Pragma

Con il sostegno di: Regione Lazio; Comune di Maiori;
Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali Villa Rufolo – Ravello (Salerno)

In collaborazione con: Centro di Cultura e Storia Amalfitana

Media partner: Agrocultura.tv

Con il patrocinio di: Provincia di Salerno

Visitaci su Facebook

Sinossi

Durante l’epoca della Repubblica di Amalfi Maiori era il cuore del commercio marittimo. L’ampia baia proliferava di orti e giardini e l’economia si basava prevalentemente sull’agricoltura. Nel 1954 una terribile alluvione distrusse il paese e la ricostruzione ne ha cambiato la fisionomia. Insieme alla vita rurale i maioresi perdevano la propria memoria, ma alcuni ancora la conservano forse per l’ultima generazione. Un viaggio tra la terra e il mare della costiera amalfitana, una finestra sul presente che apre ad un passato ricco di cultura e memoria ancora in vita.

Nelle montagne di Maiori, paese della Costiera amalfitana, sopravvive un mondo antico scampato alle trasformazioni della modernità. Nei boschi a picco sul mare, raccoglitori di limoni, mulattieri e pastori vivono una vita fuori dal tempo secondo usi e costumi che da secoli appartengono a questa terra. A pochi metri sulla riva del mare, Maiori è una moderna cittadina turistica: palazzi, stabilimenti balneari e una popolazione che vive distante da quel mondo antico da cui proviene e che ignora come se non esistesse.
Nell’anima dei “nuovi” maioresi c’è una ferita aperta, causata dalla trasformazione del paese in seguito all’ alluvione del fiume Reginna Major, che nel 1954 ha distrutto orti e giardini in riva al mare. Durante la ricostruzione gli orti sono diventati palazzi di cemento e le spiagge alberghi e negozi che hanno cancellato la vita rurale. Cristina ricorda l’acqua sulfurea che si vendeva in mezzo al corso, la potenza del mare incontaminato e la ricostruzione del suolo marittimo della zona di costa d’angolo, l’unico posto non assediato oggi dal business del turismo.
Teresa D’Amato appartiene ad una della antiche famiglie di Maiori, ha vissuto la trasformazione del suo paese, lo sbarco degli alleati americani, l’alluvione e la ricostruzione. La famiglia Liciccone vive del raccolto del proprio limoneto, uno dei più antichi della zona. Le braccia graffiate delle donne che lavorano scandiscono un ritmo lento e costante di chi da generazioni lavora una terra meravigliosa e amara al tempo stesso. Pietro è stato il più grande commerciante di limoni della zona, quando questi venivano trasportati a spalla dalle donne fino alla spiaggia e i bastimenti li portavano in Inghilterra.
Dopo l’alluvione del 1954 il paese ha cambiato fisionomia in pochi anni, contadini e pescatori hanno perso le terre e le spiagge, costretti ad emigrare o a improvvisarsi bagnini e camerieri. La storia della famiglia di Ciccio è andata di pari passo con la trasformazione del paese. Figlio di contadini diventati emigranti e poi bagnini, Ciccio gestisce una piccola lingua di spiaggia rimasta libera a Maiori, la spiaggia di Costa D’Angolo, tenendo in vita l’amore per il suo paese e restituendo ai maioresi un pezzo della loro memoria.

Trailer

Note di regia

L’idea di realizzare questo film nasce dall’esigenza di raccontare una scoperta. Ho frequentato Maiori sin da bambina e un giorno mi sono accorta che esisteva un mondo antico che per tutta la vita non avevo mai visto. Un mondo fatto di cultura, memoria e una di umanità portatrice del patrimonio culturale dell’Italia mediterranea. Questo universo appariva ai miei occhi ben più valoroso di quello che viene proposto ai tanti che visitano questi luoghi. Ho iniziato a incontrare delle persone che mi hanno raccontato la storia di questo paese e mi hanno aperto le porte di un mondo prezioso, fatto di giardini di limone, musica, lavoro e tradizioni antichissime. Quando ho iniziato ad entrare nelle case e nelle campagne ho capito che il paese aveva una ferita aperta, una storia da raccontare. La ricostruzione che ha seguito l’alluvione del 1954 ha stravolto l’anima di Maiori a favore di una modernità vorace, distruttrice. Una ricostruzione selvaggia ha ferito l’anima del paese: il cambiamento non è stato solo urbanistico, ma anche sociale e antropologico. Il film racconta la storia della trasformazione di Maiori, attraverso le vite delle persone che hanno vissuto gli ultimi sessant’anni della storia del paese.

Costa d’Angolo è un documentario di creazione, un film d’autore che racconta il mio personale punto di vista su questo posto e i suoi abitanti. Il film si sviluppa attraverso il linguaggio del cinema diretto e il dualismo dell’ambiente circostante è l’anima dello sguardo cinematografico. Il film si avvale del repertorio fotografico fornito dal Centro di Cultura e storia amalfitana, che ha supportato la ricerca fotografica, insieme ai fotografi Landi e Dell’isola. Le immagini in bianco e nero sono sonorizzate da un sound design che ne esalta l’impatto animandole come se vivessero. Il tema musicale del film e’ di Nando Citarella e la colonna sonora alterna canti tradizionali e canti registrati sul posto. La fotografia calda e dai toni pastello, racconta i personaggi e le azioni restituendoli allo spettatore incontaminati. Il montaggio costruisce la storia del film come una tela di ragno, permettendo allo spettatore di vivere questa terra e la sua storia come io l’ho vissuta.

Foto di scena

Stampa

Partecipazioni

Torna in alto